L’UE ai produttori: costruite dispositivi riparabili e aggiornabili

Il Parlamento Europeo ha approvato delle raccomandazioni per le compagnie che porterebbero a beni di consumo più facili da riparare, più longevi e con un “punteggio di riparabilità”

Nel Parlamento Europeo due giorni fa è stata discussa la possibilità di richiedere ai produttori di creare apparecchi più resistenti, semplici da riparare e da aggiornare, e ha addirittura richiesto un punteggio che possa far capire all’acquirente quanto sia facile o difficile riparare quel prodotto. Richiedono, inoltre, che parti essenziali come batterie e LED non siano incollati, “in modo che non ci sia bisogno di buttare il telefono se la batteria si rompe” – scrive il francese del gruppo Verde/Alleanza libera europea Pascal Durand.

L’articolo dichiara che secondo un loro sondaggio il 77% degli europei preferirebbe riparare il suo dispositivo invece che buttarlo, ma sono scoraggiati dai prezzi sempre più alti di riparazione e dal pessimo servizio garantito.

Le richieste, quindi, sarebbero:

– “Prodotti robusti e facili da riparare
Estensione di garanzia automatica se la riparazione richiede più di un mese
Incentivi da parte degli stati membri a produrre dispositivi longevi e facili da riparare
– La possibilità di scegliere servizi di assistenza e riparazione terzi, non necessariamente “ufficiali”
Parti di ricambio più economiche (e in questo caso suppongo si riferiscano agli schermi dei cellulari Samsung, che costano quasi più dello stesso telefono nuovo)
Parti essenziali rimovibili e non incollate

Il report, inoltre, raccomanda che vengano programmati test e definita la “obsolescenza programmata”, insieme a sistemi dissuasivi (suppongo tasse) verso i prodotti usa e getta. Fa pressioni, poi, sullo sviluppo di patch ai software in tempi brevi e per più tempo, in modo che i dispositivi non diventino obsoleti troppo rapidamente. Infine teorizza un “Voluntary European Label“, un marchio che dovrebbe indicare la resistenza, le caratteristiche “verdi” e la capacità di aggiornare il dispositivo.

C’è da dire che questa mossa potrebbe favorire il mercato europeo: quasi tutti i dispositivi vengono prodotti fuori dall’Europa, e rendere questi beni facili da riparare favorirebbe il mercato, i piccoli negozi e i piccoli riparatori, creando altri posti di lavoro.

Dall’altro lato, invece, c’è da dire che le batterie non rimovibili e l’uso della colla al posto di viti hanno reso i dispositivi più sottili e leggeri, quindi, soprattutto senza alcun incentivo, dubito seriamente che queste compagnie si muoveranno in direzione opposta. Certo, la LG con il G5 ha dimostrato che si possono fare ottimi dispositivi con batteria rimovibile, e avere una batteria rimovibile avrebbe decisamente reso più facile la risoluzione del problema delle batterie del Galaxy Note 7, se non eluso del tutto la possibilità che tale evento si verificasse.

Io spero vivamente che queste raccomandazioni vengano elaborate in leggi, che obbligherebbero quindi i produttori a cambiare i loro modi di fare, sia perché mi lamento troppo spesso della pessima assistenza che offrono molti grandi produttori, sia perché questo non ci costringerebbe a cambiare così spesso i nostri device.

Fonte: europarl.europa.eu