Il nuovo Note7 dimostra una resistenza mai vista prima, ma con di grossi compromessi
Da poco è stato rilasciato al pubblico il nuovo Samsung Note7, e ovviamente la pubblicità ce lo presenta come il dispostivo definitivo.
Se non è il migliore, è sicuramente sul podio dei migliori telefoni in commercio: ha un comodissimo pennino, delle funzioni extra sullo schermo always on, l’iris scanner che permette di sbloccare velocemente il dispositivo, un’ottima fotocamera e un processore di fascia alta che dovrebbe lavorare al meglio per diversi anni. Ma sarà perfetto? Come al solito, ho dei dubbi.
Parliamoci chiaro: se avete cliccato su questo articolo, non siete interessati ai suoi pregi, probabilmente già vi sarete informati sulla qualità costruttiva o sulle nuove funzioni, ma volete sapere quali (in mia opinione) siano i difetti, o compromessi di questo dispositivo.
Il primo enorme compromesso è la batteria: il phablet della Samsung è stato dotato di una batteria ai polimeri di litio da “soli” 3500mAh. Sono più dei 3000 dei vecchi Note, ma sono 100mAh in meno del Samsung S7 Edge, che è pur sempre un telefono con uno schermo più piccolo e senza la funzione del pennino. Il nuovo dispositivo, infatti, ha dimostrato un’autonomia ridotta rispetto all’S7 Edge, che spicca con ben 6 ore di utilizzo a schermo acceso, facendo impallidire il nuovo Note7 che resiste solo per 4 ore di utilizzo con schermo acceso.
Una durata di batteria minore, in mia opinione, per un telefono del genere è un enorme compromesso, in quanto un dispositivo del genere dovrebbe essere diretto a chi, con il cellulare ci lavora in mobilità, e che quindi ha bisogno del massimo della longevità possibile. Certo, il QuickCharge attutisce il problema, ma non lo risolve.
Questo compromesso della batteria è legato non solo alla presenza del pennino, ma all’impermeabilizzazione dedicata del vano pennino, che occupa molto spazio all’interno del telefono. Detto in parole povere: per mantenere la certificazione IPX7 hanno dovuto rubare spazio alla batteria.
Una cosa che ho notato con piacere è che non è stato ripetuto l’errore del Note5: nel vecchio dispositivo il pennino inserito al contrario si incastrava nel sensore, e non poteva più essere rimosso senza rompere il sensore o smontare il dispositivo. Questo ha portato la Samsung a pochi mesi dall’uscita del Note5 a rilasciare una seconda revisione del prodotto. Questa volta il pennino del Note7, inserito al contrario non entra proprio nel foro predisposto grazie ad una piccola strozzatura nei primi centimetri del vano, che blocca il tappo.
Il secondo grave compromesso è legato al Gorilla Glass 5. Il caro JerryRigEverything si è preso la briga di mostrare nei suoi ultimi due video su YouTube la resistenza e la durezza di questo nuovo vetro montato sul Note7.
Il telefono ha dimostrato una resistenza incredibile: non si è deformato per nulla alla flessione che gli è stata applicata, cosa particolarmente inusuale viste le dimensioni del telefono, poiché in genere i dispositivi più grandi sono molto più facili da piegare; questa resistenza è dovuta all’utilizzo per la scocca anteriore e posteriore del nuovo Gorilla Glass 5, che ha dimostrato una enorme resistenza meccanica ed è inoltre shatter resistant, ovvero non si frantuma come i suoi predecessori.
Questa maggiore resistenza, però, ha un costo: il vetro utilizzato è molto più morbido e ha una durezza di 3H. Cosa significa questo? Che il vetro sarà più resistente agli urti e alle sollecitazioni meccaniche, ma si graffierà molto più facilmente del vecchio Gorilla Glass 4, provvisto di una durezza fino a 6H.
Questo problema è risolvibile con l’applicazione di una semplice pellicola, è vero, ma pagare €870 per un telefono e sapere che nella confezione non c’è nemmeno una pellicola protettiva per un telefono che chiaramente necessita di una protezione in vetro per lo schermo, un po’ mi fa storcere il naso.
Siamo ancora ben lontani dalla perfezione purtroppo, ma mi fa piacere che ci siano case che continuano a puntare in alto, fornendoci il miglior dispositivo possibile.