Nel campo del wi-fi domestico è appena entrata una nuova compagnia: Plume. E ha già puntato in alto: un sistema di tanti mini access point gestiti da un software proprietario che promette di risolvere tutti i problemi di noi comuni utenti.
Cosa bisogna fare: disporre questi piccoli access point sparsi per la casa, e impostare poi il proprio sistema.
Ogni mini access point è dotato di interfacce wi-fi dual band a 2.4GHz e a 5GHz MIMO, in grado quindi di servire la vostra abitazione con wi-fi 802.11 b/g/n/ac.
Il sistema proprietario, quindi, riconoscerà tutti i dispositivi e ottimizzerà al meglio la propria rete, per garantire meno passaggi possibile, usare al meglio le sue antenne, e ottimizzare la copertura in base ai dispositivi usati nelle varie posizioni.
Ciò che promette di fare il sistema plume è davvero interessante, ma siamo davvero sicuri che sia la soluzione migliore? A riguardo siamo un pò scettici, ci risulta difficile credere che tali dispositivi funzionino senza aumentare il ping, la latenza, diminuire la banda, o comunque che funzionino al pari del caro vecchio cavo ethernet.
Non dimentichiamo il prezzo: si tratta di una serie di unità in vendita a 49 dollari l’una. Facendo due calcolcoli, per coprire in maniera efficiente la nostra abitazione, servirebbero 4 o 5 dispositivi, per un costo compreso tra i 200 e i 250 dollari. Con una cifra del genere sicuramente si può optare per soluzioni alternative e maggiormente efficienti come ad esempio due modem/router di fascia alta ASUS, il DSL-AC52U (che abbiamo recensito di recente), che ha 4 antenne, supporta il wi-fi 802.11 b/g/n/ac in MIMO, ha il modem ADSL e VDSL integrato (cosa che non ha il plume) una usb per eventuali stampanti, 4 porte ethernet riuscendo ad ottenere un’ottima copertura di casa.